Come sapete, cerchiamo
di informare il più possibile sul nostro lavoro. Questo perché
riteniamo molto importante dare un rendiconto ai nostri elettori su
come stiamo utilizzando la loro preferenza, soprattutto per quel che
riguarda i nodi importanti della vita chignolese.
L'ultimo consiglio
comunale ha stabilito le aliquote per quel che riguarda IRPEF, IMU e
TASI.
Mentre l'IRPEF (imposta
sul reddito delle persone fisiche) va a “colpire” il reddito, IMU
(Imposta MUnicipale propria) e TASI (Tassa sui servizi indivisibili)
vengono calcolate a partire dal patrimonio.
Per quel che riguarda
l'IRPEF l'amministrazione Ronzoni ha deciso di fare un copia-incolla
delle aliquote decise dal Commissario Prefettizio, notevolmente
aumentate rispetto alle precedenti, soprattutto per le fasce deboli
(per approfondire guardate questo post). La nostra proposta è stata
quella di cercare di abbassare le aliquote per i redditi più bassi,
andando a ricercare la copertura economica nell'aumento dell'IMU.
Importante, a proposito
di IMU, ricordare che, per quanto riguarda le abitazioni principali,
viene pagata soltanto dalle abitazioni di “lusso” al 4 per mille
(le abitazioni principali non di lusso non pagano l'IMU). Per tutte
le altre costruzioni (seconde case, capannoni, etc...) l'aliquota
sarà all'8,55 per mille.
Per ultima, la TASI
verrà pagata all' 1 per mille per le abitazioni principali (tutte),
le aree edificabili e fabbricati rurali strumentali, mentre all'1,95
per mille per tutti gli altri fabbricati.
La Legge prevede che,
per quanto riguarda le abitazioni principali, la somma IMU+TASI non
possa superare il 6 per mille, mentre per gli altri fabbricati non
possa superare il 10,6 per mille.
Quindi facciamo 2 conti
Abitazioni
principali di “lusso”
- IMU 4 per mille
- TASI 1 per
mille
- IMU+TASI 5 per
mille
possibile quindi
aumentarla di un 1 per mille
Altri fabbricati
-
IMU 8,55 per mille
- TASI 1,95 per
mille
- IMU+TASI 10,5
per mille
praticamente al
massimo consentito dalla legge (10,6 per mille)
La nostra proposta è
stata dunque quella di aumentare la tassazione sulle abitazioni di
lusso cercando, nel contempo, di differenziare la dicitura “altri
fabbricati”, creando una nuova aliquota, ridotta rispetto al 10,5
per mille, a favore della categoria D (capannoni); questo per cercare
di dare un segnale per la ripresa economica alle imprese del nostro
territorio.
Purtroppo la
maggioranza ha fatto, per l'ennesima volta, orecchie da mercante.
Saranno quindi tassati
ancora una volta i redditi, in particolare i medio bassi, a favore
dei proprietari di abitazioni di lusso.
Siamo amareggiati del
fatto che le nostre proposte vengano scartate a priori senza essere
nemmeno prese in considerazione. Dopo tanti proclami di
collaborazione, forse sarebbe il caso di passare ai fatti.
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