Amministrare la cosa pubblica è un
privilegio a cui ci si deve approcciare con rispetto e con sano
timore, quello che ci aiuta a non sbagliare in modo clamoroso e a non
prendere alla leggera la responsabilità che ci è stata affidata
dalla comunità.
Per questo motivo, prima di prendere
decisioni irreversibili o quasi, è utile avere ben chiara la
situazione e ascoltare i consigli di chi il territorio lo vive.
Fatte queste premesse, entriamo nel
dettaglio ritornando al PGT recentemente adottato.
Di principio non siamo contro le nuove
costruzioni, né industriali né residenziali. Ma le concessioni per
le costruzioni e i cambi di destinazione d'uso dei terreni agricoli
devono rispondere a esigenze reali della popolazione. Abbiamo più
volte detto che prima di adottare il PGT industriale di via Bedeschi
avremmo gradito conoscere le reali esigenze industriali della ditta
interessata. A voce ci è stato detto e assicurato che detta esigenza
era dovuta a bisogni aziendali e occupazionali.
Ora siamo al dunque.
Sig. Commissario Prefettizio, lei
sapeva che la ditta aveva messo a rotazione in cassa integrazione
straordinaria tutti i suoi lavoratori dal 17 giugno 2013? Sa che la
stessa sta aprendo una procedura di mobilità (licenziamento)? Sa o
sapeva che la ditta interessata alla tramutazione del terreno da
agricolo a artigianale/industriale si trova in crisi? Allora ci
chiediamo, se questa è la situazione, per quale motivo chiedevano
l'ampliamento? Se lo sapeva, lo dica anche a noi e ai nuovi
amministratori, le reali motivazioni che l'hanno indotta ad adottare
questo PGT senza valutare i nostri suggerimenti.
L'avremmo ricordata diversamente se
avesse tramutato il vecchio PRG tale e quale in PGT; ci avrebbero
pensato poi i nuovi amministratori a prendersi la responsabilità
degli eventuali cambiamenti.