lunedì 10 novembre 2014

La riconquista della libertà


La generazione a cui appartengo è la prima del dopoguerra che ha vissuto la modernizzazione tecnologica più intensa dopo la scoperta della ruota.
Questo viene dato per scontato, tutto è ”normale”. Ma dietro a tanta tecnologia esiste un vuoto di sentimenti, di altruismo e di condivisione che lascia una società apatica.
I nostri padri, attraverso la lotta partigiana, hanno trasformato un sogno in realtà, sebbene in questi settant'anni non siano mancati i rigurgiti fascisti (brigate rosse comprese). Ma la democrazia ha sempre vinto. Ora, con l'informazione in tempo reale, tutto sembra controllabile, ma non ci si accorge che è una libertà vigilata.
Quanti ragazzi saprebbero dare una risposta alla domanda: “cos'è la libertà, la democrazia?”. Molti estrarrebbero il loro telefonino e con una semplice scritta ecco che ti appare la risposta “...democrazia? …demos...popolo... ecc”.
L'anno prossimo saranno settant'anni che alcune persone hanno combattuto il nazifascismo per dare a questo Paese democrazia e libertà.
Il 25 APRILE 1945 l'Italia viene liberata.
Purtroppo la storia scolastica fa fatica ad arrivare a questa data.
Bisogna valorizzare il contributo portato alla causa della libertà dall'azione dei partigiani e degli antifascisti, glorificando i caduti e perpetuandone la memoria.
Bisogna mettere in rilievo l'importanza della guerra partigiana ai fini del riscatto del nostro Paese dalla servitù fascista e nazista per la riconquista della libertà.
La scuola attraverso l'informazione dovrebbe valorizzare la storia e le vicende della seconda guerra mondiale, la Resistenza e la guerra di Liberazione, far conoscere a fondo la Costituzione, contribuire alla formazione dei giovani non solo sul piano culturale, ma anche sotto il profilo del civismo e dei sentimenti concretamente democratici.

DP

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