domenica 20 marzo 2016
UNO SGUARDO ALL'ATTUALITA'
Durante lo svolgimento dell’ultimo
festival della canzone italiana, non sono passate inosservate le
molteplici manifestazioni di consenso nei confronti delle cosiddette
“coppie Arcobaleno”. Presentatori, cantanti, attori e artisti vari
tenevano fra le mani o ai polsi un insieme di nastrini colorati
(arcobaleno appunto), per testimoniare al pubblico unanime consenso
verso le unioni civili e le coppie omosessuali. Ciò si riferisce alla
discussione che sta impegnando attualmente il governo e il parlamento
italiano, in merito alla stesura della legge che regolarizzerà le unioni
civili, dato che l’Italia, fanalino di coda in Europa, attualmente ne è
ancora sprovvista. Osservando lo spettacolo, tutti sembravano
perfettamente concordi sul fatto che, chiunque nutra un sentimento
profondo nei confronti di un'altra persona e desideri condividere con
lei la propria vita, lo possa fare senza alcuna limitazione. A parte le
apparenze, la questione rivela invece, una evidente contrapposizione tra
le varie correnti politiche del parlamento, caratterizzate da
differenti prese di posizione, opinioni, e aspetti culturali, che si
riflette, conseguentemente, in uno spaccato del pensiero dell’opinione
pubblica. Qui nasce la riflessione: nessuno mette in dubbio che la
famiglia tradizionale costituisca la base della nostra società, tuttavia
il senso di questa legge è quello di regolamentare e tutelare i diritti
di tutti, anche di coloro che vivono per natura o per scelta, una
condizione diversa e minoritaria. Il vero scoglio di questa legge è
rappresentato dalla “Stepchild adoption” che in inglese significa
letteralmente “l’adozione del figliastro” – è la possibilità che il
genitore non biologico adotti il figlio, naturale o adottivo, del
partner. In Italia è già prevista per le coppie eterosessuali sposate da
almeno tre anni o che convivano da almeno tre anni ma sposate al
momento della richiesta. Non è quindi valida per le coppie omosessuali,
non essendo riconosciuto il matrimonio né altre forme di unione per le
persone gay. In tutto il mondo i paesi che prevedono la stepchild
adoption per le coppie gay sono 28: 21 prevedono la possibilità di
adottare anche i bambini che non hanno legami biologici con nessuno dei
due partner, altri sette riconoscono soltanto la stepchild adoption
(Colombia, Germania, Estonia, Croazia, Slovenia, e Australia). Il
problema dei figli è sicuramente un argomento estremamente delicato,
chiaramente non si sta parlando di adozione da parte di una coppia
omosessuale di un figlio di entrambi - vedi ipotesi del cosiddetto
“utero in affitto” - perché non costituisce oggetto della legge in
discussione - e forse mai lo sarà - ma solamente nei casi in cui
all'interno della coppia ci siano già dei figli. Infatti se questa
“adozione” non fosse consentita, alla morte del genitore naturale,
toglierebbe al minore rimasto orfano, oltre al genitore anche gli
affetti consolidati in quel nucleo familiare, che hanno rappresentato a
tutti gli effetti la sua famiglia. Tuttavia, la discussione continua, ci
sono ancora molte persone che vivono la questione ancorati ad uno
schema ormai sorpassato. Se facciamo con la memoria, un salto indietro
di qualche decina d’anni, ci rendiamo conto di quanto il mondo sia
diverso e si stia velocemente trasformando per assicurare sempre più
ampie democrazie, tutele e libertà. Il mondo sta cambiando e ciò è
inevitabile, stiamo diventando una società moderna, aperta,
multiculturale, multirazziale, multi religiosa e sempre più
tecnologicamente avanzata. La società è fatta di persone e quando le
persone vengono messe al primo posto al di là delle loro differenze, dei
loro gusti e delle loro tradizioni, allora avremo veramente una società
migliore, più democratica e umanamente più libera.
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